Evento: Lidia e le altre – pari opportunità di genere e generazionali ieri e oggi: l’eredità di Lidia Poët

Il giorno 08 luglio 2022 alle ore 17.00, si terrà l’evento formativo organizzato dalla Camera Civile di Palermo in occasione della presentazione del libro “Lidia e le altre – pari opportunità di genere e generazionali ieri e oggi: l’eredità di Lidia Poët” dell’Avv. Chiara Viale.

L’evento si terrà presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, in via Maqueda 172 ed è in corso di accreditamento presso il COA di Palermo per l’acquisizione dei crediti relativi alla formazione obbligatoria.

All’evento interverrà l’autrice Avv. Chiara Viale Partner dello Studio A&A Studio Legale, nonché:
il Prof. Roberto Lagalla (Sindaco della Città di Palermo); la Prof.ssa Beatrice Pasciuta (Pro-Rettrice alla inclusione pari opportunità e politiche di genere dell’Università degli Studi di Palermo; il Prof. Giorgio Scichilone (Direttore del Polo Universitario di Trapani); l’Avv. Maria Antonietta Catania (componente del Consiglio Direttivo ella Camera Civile di Palermo).

Introdurrà i lavori l’Avv. Antonello Micalizzi (Presidente della Camera Civile di Palermo);

Modererà l’incontro la Dr.ssa Maria Giambrone (giornalista della Regione Sicilia).

Lidia Poët è stata una delle prime donne in Italia a laurearsi in giurisprudenza (con il massimo dei voti) ricordata per l’ostinata determinazione con cui difese per lunghi anni il suo diritto di esercitare la professione di avvocato.
Nel 1883 il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Torino votò con ben 8 voti a favore contro 4 contrari la risoluzione di iscriverla, prima donna in Italia, all’albo degli avvocati patrocinanti.
Contro l’iscrizione all’albo di una donna cominciarono a diffondersi testi e articoli e la Corte d’Appello di Torino annullò l’iscrizione. La Cassazione di Torino successivamente confermò la pronuncia d’Appello. La questione fu oggetto di molta attenzione. Se molte voci si erano levate contro l’esercizio della professione di avvocato da parte di una donna, molti sostenevano che andava difeso il loro pieno diritto a farlo. Nel 1920, all’età di 65 anni, dopo che era entrata in vigore la legge 1176 del 1919 che permetteva alle donne di accedere ad alcuni pubblici uffici, riuscì finalmente a iscriversi all’Albo degli avvocati di Torino.

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