Evento: la mediazione familiare

Il giorno 19 Ottobre 2022 alle ore 18:00, organizzato dal Mondadori Point di via Mariano Stabile, 233, vi sarà a Piazzetta Bagnasco la presentazione del libro “Conflitti e soluzioni sostenibili – La mediazione Familiare” scritto dall’Avv. Maria Antonietta Catania e dall’Avv. Federica Dolce.
Moderatrice dell’incontro Maria Vittoria Cerami vice presidente Progetto Forense.

Il conflitto è un aspetto inevitabile dell’esperienza umana, è fisiologico e la sua natura è soggettiva. Giocano, infatti, un ruolo essenziale l’interpretazione e la rappresentazione che le parti danno del conflitto stesso. I greci – sostiene Jacqueline Morineau – avevano avuto la bella idea di drammatizzare le situazioni e di metterle in scena come strumento di vita. La mediazione è la stessa cosa: accoglie il dramma e conduce la sofferenza verso un altro livello, riapre i canali della comunicazione ed elabora le rotture: la guarigione può avvenire solo attraverso la cura dell’anima; se non si raggiunge la dimensione più elevata è molto difficile trovare la pace.

L’evento è riconosciuto dal COA di Palermo mediante l’attribuzione ai partecipanti di 3 crediti in materia di Diritto di Famiglia.

Iscrizione chiuse.

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Conflitti e soluzioni sostenibili – La mediazione familiare

Il giorno 30 Ottobre 2022 alle ore 11:00, presso il Circolo Roggero di Lauria (Viale della Palme, 20 Valdesi – PA), vi sarà la presentazione del libro “Conflitti e soluzioni sostenibili – La mediazione Familiare” scritto dall’Avv. Maria Antonietta Catania e dall’Avv. Federica Dolce.

La mediazione familiare è un intervento professionale rivolto alle coppie, alle famiglie e finalizzato a riorganizzare le relazioni familiari in presenza di situazioni di criticità o di una volontà di separazione e/o di divorzio.

Tra gli obiettivi della mediazione familiare vi è anche il raggiungimento della co-genitorialità ovvero la salvaguardia della responsabilità genitoriale individuale nei confronti dei figli, in special modo se minori.

L’incontro sarà anche una occasione di approfondimento giuridico in ordine allo svolgimento del procedimento di famiglia come previsto nella legge delega n. 206/2021.

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Evento: La responsabilità sanitaria prima e dopo la legge Gelli

Il giorno 28 ottobre 2022, alle ore 15.30 presso l’Aula Magna della Corte di Appello di Palermo, si terrà l’incontro formativo organizzato dalla Scuola Superiore di Magistratura e dalla Camera Civile di Palermo, dal titolo “La responsabilità sanitaria prima e dopo la legge Gelli”.

L’incontro sarà introdotto e moderato dal Dott. Francesco Paolo TORRASI ( Magistrato Formatore S.S.M.) e dall’Avv. Gerlando GIBILARO ( Vice-Presidente Camera Civile di Palermo).

Interverranno come relatori:

Prof. Avv.to Claudio SCOGNAMIGLIO (Ordinario di diritto privato presso l ‘Università di Roma Tor Vergata);

Dott. Giacomo TRAVAGLINO (Presidente della Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione).

La responsabilità medica si inserisce nel più ampio filone della responsabilità professionale, che trova il suo fondamento normativo nel Capo II del titolo III del Libro V del codice civile, in particolare nella parte in cui l’art. 2236 c.c. esclude la responsabilità per “colpa lieve” del prestatore d’opera intellettuale.
Nel 2008 la Corte di Cassazione si era occupata proprio del danno non patrimoniale segnando un notevole punto di approdo.

Successivamente, l’evoluzione giurisprudenziale ha portato la Suprema Corte a ritornare sulla questione, percorso che è culminato con il deposito di dieci sentenze in data 11 Novembre 2019, in materia di malpractice medica.
L’incontro programmato vuole essere l’occasione per fare il punto della situazione ed approfondire le tematiche in oggetto.

Il COA di Palermo riconoscerà tre crediti in materia di diritto civile.

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Evento sul Condominio: Convegno FIAC – Assoimpresa

Il 13 e 14 Ottobre 2022, dalle 08,30 alle 19,15, presso la Camera di Commercio di Palermo e Enna, Aula Terrasi” in Via E. Amari, 11 – Palermo si terrà il Convegno sul Condominio organizzato dalla FIAC e Assoimpresa, ed al quale partecipa la Camera Civile di Palermo.

La partecipazione permette di conseguire n° 06 Crediti Formativi per le due giornate riconosciuti dal COA di Palermo.

Di seguito il programma dei lavori:

Per iscriversi è necessario compilare il form sottostante di iscrizione, ovvero inviare una email all’indirizzo: fiac.sicilia@gmail.com

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Evento: Lidia e le altre – pari opportunità di genere e generazionali ieri e oggi: l’eredità di Lidia Poët

Il giorno 08 luglio 2022 alle ore 17.00, si terrà l’evento formativo organizzato dalla Camera Civile di Palermo in occasione della presentazione del libro “Lidia e le altre – pari opportunità di genere e generazionali ieri e oggi: l’eredità di Lidia Poët” dell’Avv. Chiara Viale.

L’evento si terrà presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, in via Maqueda 172 ed è in corso di accreditamento presso il COA di Palermo per l’acquisizione dei crediti relativi alla formazione obbligatoria.

All’evento interverrà l’autrice Avv. Chiara Viale Partner dello Studio A&A Studio Legale, nonché:
il Prof. Roberto Lagalla (Sindaco della Città di Palermo); la Prof.ssa Beatrice Pasciuta (Pro-Rettrice alla inclusione pari opportunità e politiche di genere dell’Università degli Studi di Palermo; il Prof. Giorgio Scichilone (Direttore del Polo Universitario di Trapani); l’Avv. Maria Antonietta Catania (componente del Consiglio Direttivo ella Camera Civile di Palermo).

Introdurrà i lavori l’Avv. Antonello Micalizzi (Presidente della Camera Civile di Palermo);

Modererà l’incontro la Dr.ssa Maria Giambrone (giornalista della Regione Sicilia).

Lidia Poët è stata una delle prime donne in Italia a laurearsi in giurisprudenza (con il massimo dei voti) ricordata per l’ostinata determinazione con cui difese per lunghi anni il suo diritto di esercitare la professione di avvocato.
Nel 1883 il Consiglio dell’ordine degli avvocati di Torino votò con ben 8 voti a favore contro 4 contrari la risoluzione di iscriverla, prima donna in Italia, all’albo degli avvocati patrocinanti.
Contro l’iscrizione all’albo di una donna cominciarono a diffondersi testi e articoli e la Corte d’Appello di Torino annullò l’iscrizione. La Cassazione di Torino successivamente confermò la pronuncia d’Appello. La questione fu oggetto di molta attenzione. Se molte voci si erano levate contro l’esercizio della professione di avvocato da parte di una donna, molti sostenevano che andava difeso il loro pieno diritto a farlo. Nel 1920, all’età di 65 anni, dopo che era entrata in vigore la legge 1176 del 1919 che permetteva alle donne di accedere ad alcuni pubblici uffici, riuscì finalmente a iscriversi all’Albo degli avvocati di Torino.

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Evento: I Referendum sulla giustizia del 12 giugno 2022

Il giorno 7 giugno 2022 alle ore 17.00 a Palermo, presso l’Auditorium di Villa Zito (Viale della Libertà, 52), si terrà l’incontro di approfondimento, organizzato dalla Camera Civile di Palermo, sui quesiti della consultazione referendaria del 12 giugno, inerenti l’ordinamento giudiziario ed i profili specifici in materia di processo penale e di contrasto alla corruzione.

I cinque quesiti dei referendum possono essere letti per esteso qui.

Interverranno all’incontro:
Avv. Giuseppe Berretta: Docente di Diritto del Lavoro, Università KORE, Responsabile Forum Giustizia Regionale PD
Dott.ssa Donatella Corleo: Consigliere Generale “Partito Radicale”
Dott. Vincenzo Figuccia: Segretario Gruppo Parlamentare “Lega per Salvini Premier” all’Ars
Dott.ssa Maria Saeli: Tesoriere Nazionale “+Europa”
Avv. Maria Carolina Varchi: Deputato Nazionale “Fratelli d’Italia”.
L’incontro sarà moderato dall’Avv. Gerlando Gibilaro, Vice Presidente della Camera Civile di Palermo.

L’evento è gratuito ed è in corso di accreditamento presso il COA di Palermo per il riconoscimento di crediti formativi in materia di Deontologia.

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Evento Formaitvo: IL MINORE VITTIMA INVISIBILE DEL CONFLITTO FAMILIARE.

Il giorno 27 APRILE 2022 – h. 9.00/13.30 presso il Circolo Ufficiali (P.zza S. Oliva – Palermo) si terà l’evento formativo dal titolo: “Il minore vittima invisibile del conflitto familiare. Strumenti sociali, giuridici e processuali per la pianificazione del conflitto a sua tutela alla luce della nuova legge delega 206/2021: le norme immediatamente applicabili dal 22 giugno 2022“.
L’evento è organizzato dall’Associazione AMI in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, La Camera Civile di Palermo e l’Associazione Jus.

Come risaputo, la legge 26 novembre 2021, n. 206, di delega al Consiglio dei Ministri per una generale riforma del processo civile, contiene una radicale riforma del giudice e del rito per le persone, i minorenni e le famiglie, che detta tuttavia un regime intertemporale assolutamente particolare e di una certa complessità, tale da meritare la massima attenzione.

Interverranno:
Avv. Rosaria Petrolà – Presidente AMI sez. distrettuale di Palermo: moderatrice.
Avv. Antonello Armetta – Presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Palermo
Avv. Antonello Micalizzi – Presidente Camera Civile di Palermo

Relazioneranno:
Dott. Francesco Micela – Presidente I sezione del Tribunale di Palermo:
L’art. 38 disp. att. c.c. alla luce della nuova legge delega.
Dott.ssa Iole Melidone – Psicologa, psicoterapeuta familiare e responsabile dell’U.O. Spazio neutro di Palermo:
La tutela del minore per i Servizi Sociali. Protezione e cura anche nel conflitto genitoriale
Prof. Filippo Romeo – Professore Associato di Diritto privato presso la Facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche Università degli Studi di Enna Kore:
La negoziazione assistita nella nuova normativa
Prof. Avv. Giuseppa Palmeri – Professore Ordinario di diritto civile presso l’Università di Palermo:
L’impatto della riforma nel sistema dei rapporti familiari in particolare: il minore e il curatore speciale, la nuova normativa
Avv. Massimo Miccichè – Segretario Nazionale Ami e Presidente Ami Marche:
L’art. 614 bis c.p.c. nella nuova formulazione dell’art 709 ter c.p.c.
Avv. Maria Rita Ornella Costa – Presidente Jus Palermo:
Il codice deontologico dell’avvocato di famiglia e del minore
Avv. Maria Antonietta Catania – Mediatore familiare:
Il ruolo della mediazione familiare a tutela del minore
Avv. Paolo Grillo – dottore di ricerca in Diritto Processuale Penale presso l’Università degli Studi di Palermo:
I maltrattamenti in famiglia e il codice Rosso

L’evento è in corso di accreditamento con n° 3 crediti formativi del Consiglio dell’Ordine.
La partecipazione è gratuita.
Per iscriversi occorre inviare una e-mail a palermo@ami-avvocati.it, indicando:
Cognome, Nome, Foro di appartenenza e numero di codice fiscale.
Ai partecipanti verrà inviato attestato di partecipazione via e-mail.

A causa delle norme precauzionali si avverte che il numero dei posti disponibili è limitato al numero di 80.

Programma e locandina dell’Evento:




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La fragilità della Giustizia Civile

L’annosa questione della crisi e dei tentativi di riforma della Giustizia domina la scena italiana ormai da tempo immemorabile, tanto da essere considerato un fatto endemico.
In ambito civile, i dati pubblicati dal Ministero della Giustizia sia nell’area SIECID (Esecuzioni Civili Individuali e Concorsuali) che nell’area SICID (Contenzioso Civile Distrettuale) mostrano un calo del carico dei procedimenti pendenti.
Pur tuttavia i così detti tempi della Giustizia rimangono drammaticamente eccessivi.
Secondo i dati pubblicati dal CEPEJ ( European Commission for the efficiency of justice) mediamente un processo civile in Italia che attraversi tutti e tre i gradi di giudizio dura in media otto anni: 514 giorni, in media, per concludere il primo grado, 993 giorni per il secondo e 1.442 giorni per il terzo.
La media dei Paesi membri del Consiglio d’Europa è poco meno di due anni.
Due altre questioni, nelle quali non entreremo nel merito, sono relative alla qualità della Giustizia, di cui i tempi costituiscono solo uno dei fattori, e le spese della Giustizia
(qui due link per chi volesse approfondire: performance della giustizia; spese giustizia).

Su “Il Foglio” del 3 maggio è stato pubblicato un articolo del Dr. Eduardo Savarese (magistrato e scrittore), nel quale, sinteticamente, nel porre l’attenzione sulle criticità del nostro sistema giudiziario, viene condotta una riflessione sulle fragilità della giustizia civile italiana ulteriormente acuite, se è possibile, dalla odierna emergenza sanitaria.
Ci sia consentito di riassumere i punti nodali esposti:

1) Le inadeguate condizioni di lavoro strutturali ed igenico sanitarie nei Tribunali;
2) Il sovraffollamento nei tribunali e nelle udienze che dipende dal numero di processi che vengono definiti “troppi, per giornata di udienza”.
3) L’incomprensibile stasi totale fino all’11 maggio. “Dovevano, e devono, individuarsi tipologie di processo civile trattabili in via straordinaria da casa e da subito, senza demandare la determinazione delle regole processuali a fumosi decreti e protocolli di singoli presidenti di tribunale e consigli forensi. Le regole del processo devono essere generali e uniformi”.
4) Il fatto che si pensa all’udienza telematica come stabile soluzione del futuro.

Il dato numerico conduce non solo a disvelare l’evidenza, drammaticamente nota a tutti gli operatori del diritto, ma costituisce l’imprescindibile presupposto a partire dal quale analizzare cause e rimedi.

Riportiamo un passaggio dell’articolo:
dai programmi di gestione dei tribunali italiani, la quantità annua di sentenze civili varia molto: 300, 200, 150, 120. Comunque numeri alti. Una sentenza ogni tre giorni è mediamente ragionevole, una al giorno è roba da pasticceria”.

Vogliamo svolgere, quindi, alcune considerazioni.

Le infrastrutture

Di recente (agosto 2019), come sappiamo, il Tribunale di Palermo è stato costretto da un’ordinanza del provveditorato alle opere pubbliche, che il 30 luglio 2019 aveva stabilito la non agibilità dello stabile, ad effettuare degli interventi strutturali improcrastinabili considerata la situazione di estremo pericolo cui versavano gli uffici del c.d. ex Palazzo EAS.
Ne è venuta fuori una situazione di blocco e di crisi di una serie di attività (notifica degli atti giudiziari, l’attività di collazione, le udienze in materia di esecuzioni immobiliari e del giudice onorario civile e del tribunale del lavoro).
Per la verità anche le condizioni del Palazzo di Giustizia, a mio avviso, destano tutt’oggi qualche preoccupazione (fra l’altro, ricordiamo, l’attuale presenza dei ponteggi nella parte retrostante Piazza Vittorio Emanuele Orlando).
A fronte di questa situazione strutturale è lecito chiedersi, non solo perché si sia arrivati a tanto, ma quale sia la gestione e la programmazione strutturale.
Ciò, si badi bene, non per trovare responsabilità, ma per valorizzare l’efficienza della attività della P.A. che trova il suo logico presupposto nella trasparenza dell’attività stessa.
Sappiamo che, per situazioni spesso decisamente meno gravi di quelle in cui versano le strutture istituzionali, il privato viene pesantemente sanzionato e costretto ai doverosi interventi.

Il sovraffollamento nei tribunali ed il numero delle udienze

Il sovraffollamento dei tribunali e delle udienze è un dato la cui problematicità ha natura composita.
Da più parti è stato rilevato come sia eccessivo il numero di udienze per singolo giudizio. Le cause sono in parte di natura procedurale, tuttavia anche altri fattori contribuiscono pesantemente ad allungare i tempi del procedimento.
Lungi dal voler approfondire l’interconnessione delle cause di tale fenomeno, mi limito a porre alcune domande:
Quali sono le ragioni di un numero così elevato di giudizi, nonostante l’introduzione della negoziazione assistita e del procedimento di mediazione obbligatoria. Quest’ultimi sicuramente hanno contribuito a deflazionare il contenzioso, purtuttavia, i relativi tempi dovrebbero essere inseriti nel calcolo sulla durata del contenzioso.
Perché a fronte dell’aumento costante dei costi per accedere alla Giustizia non si registra un miglioramento della predetta?
Perché si registrano un numero così elevato di udienze per causa (in ambito civile molte di dubbia utilità come, per fare solo degli esempi, quella di giuramento CTU, o in appello l’udienza di richiesta di precisazione delle conclusioni e di messa in decisione della causa che si risolvono, come ben risaputo nel recitare formule di mero stile)?
Da tempo immemore si discute, senza pervenire a significative modifiche o interventi risolutivi, della riforma del sistema delle regole processuali (in ambito civile). Per la verità, anche di recente, abbiamo assistito a proposte che non esiteremo a definire di dubbia utilità ed in molti casi controproducenti.
Sul punto mi limito ad una riflessione: credo che il necessario ammodernamento delle regole processuali non possa prescindere da una preliminare e reale condivisione delle procedure da adottare fra tutti gli operatori del settore che vivono nella quotidianità l’esperienza forense.
Tale precisazione è dovuta perché troppo spesso abbiamo assistito a regole dettate nella totale inconsapevolezza delle reali dinamiche giudiziarie (ricordiamo, per fare un esempio, il processo societario: decreto legislativo del 17 gennaio 2003 n. 5 poi abrogato).
Necessaria, quindi, una fattiva convocazione degli stati generali atta a realizzare una riforma che renda moderna ed efficiente l’amministrazione della Giustizia in ambito civile.
Per altro, non ritengo che si debba intervenire con norme procedurali che stravolgano l’impianto attuale o che comprimano il diritto alla difesa in nome di una dubbia celerità.
La razionalizzazione del sistema, di per sé, necessita di interventi semplici e mirati, ad esempio con riferimento alla normativa relativa alle notifiche ed alle certificazioni, alla eliminazione di udienze la cui attività può essere facilmente espletata alla luce degli atti depositati e via dicendo.
Tali interventi, credo, possano essere realizzati senza particolari drammi in quanto ampiamente condivisi.
La parte più delicata, lo ribadiamo, consiste nell’avere una idea programmatica coerente e nello stabilire una pubblica road map fatta di tappe precise e tempi contingentati, che dovrà condurre all’adozione delle nuove norme procedurali.

La stasi giudiziaria ai tempi del Covid-2019

Sulla incomprensibile stasi sino all’11 maggio, come evidenziata nell’articolo del Dr. Savarese, ci chiediamo anche noi come sia possibile bloccare incondizionatamente l’attività dei tribunali (con marginali eccezioni in ambito civile), e chi debba, o avrebbe dovuto, porvi un necessario rimedio.
Mi permetto di aggiungere che in questi mesi di forzata inattività, come molti altri colleghi, lo scrivente si è trovato nell’assoluta impossibilità di poter contattare le cancellerie, con pochissimi provvedimenti sostanziali adottati.

L’udienza telematica

In ultimo non possiamo non concordare sulla vacuità del pensiero che indica nell’udienza telematica la panacea ai mali endemici della giustizia civile.
Ciò anche perché la semplificazione, come sopra evidenziato, deve necessariamente prendere le mosse da regole operative concrete e non dalla troppo spesso semplicistica adozione acritica (e spesso a-tecnica) di sistemi informatici che rappresentano il punto finale di una riforma.
Dimostrazione di quanto sopra è data dalla diversità di regole tra PCT, PAT e PTT, dalla astrusità del sistema del processo civile telematico che ad avviso dello scrivente non è tutt’oggi conforme a regole di semplicità.
Mi sia consentito di evidenziare che il sottoscritto non è uno sprovveduto dal punto di vista informatico, essendo fra l’altro anche un utente Linux. Sebbene SLPCT consenta di installare la detta piattaforma anche nel detto OS, è sotto gli occhi di tutti come la creazione della busta telematica ed i tempi per avere certezza del relativo deposito (e quindi rimediare ad eventuali errori), incidano profondamente sui tempi della difesa (e mi sia consentito dire anche, sulla serenità dell’avvocato).
D’altro canto tutt’oggi, a distanza di una settimana dalla apertura dei Tribunali, non sono stati ancora adottati i protocolli atti alla ripresa delle attività.

Considerazioni finali

L’efficienza della Giustizia civile non incide solamente sulla vita e sui diritti dei cittadini, ma sull’economia dell’intero nostro paese.
Una Giustizia efficiente è in grado di dare garanzia di serietà del sistema Italia e di attirare seri investitori. Una Giustizia inefficiente alimenta unicamente il malcontento, la criminalità e spregiudicati affaristi.
Sempre nell’articolo del Dr. Savarese leggiamo “nel 2012 vennero istituiti i tribunali delle imprese per velocizzare i tempi di decisione di controversie nevralgiche per l’economia. Già sono in affanno. A Napoli, sono sette i giudici assegnati alla sezione. Ogni causa consta di centinaia e centinaia di pagine di atti, complessi e con milioni di euro in gioco. Per affrontare brillantemente i processi in materia economica delle province campane, sette giudici: sottostima?”.

Fra l’altro mi chiedo se sia unicamente un problema di organico, ovvero se sia necessario dettare regole e comportamenti atti ad evitare cause (che spesso celano intenti dilatori o poco commendevoli), che inevitabilmente ingolfano impunemente il sistema giudiziario.

I tempi imposti dalla odierna crisi sono contingentati.
Il rischio è di sprofondare ulteriormente e senza rimedio alcuno in un impasse dal quale il sistema Italia non sarà più in grado di sollevarsi.

Avv. Gerlando Gibilaro

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Covid-19: la tutela della professione legale

Carissimi Colleghi, Amici, Soci della Camera Civile,
In questo momento di estrema difficoltà per l’Italia intera e per tutto il mondo, la Camera Civile di Palermo vuole mandare un messaggio di solidarietà rivolto in particolar modo alle Regioni più colpite dal virus, a tutti gli operatori sanitari che con estremo sacrificio e dedizione affrontano le sfide di questi giorni drammatici, ed ai Colleghi della Lombardia, del Triveneto, dell’Emilia Romagna.
La consapevolezza di essere accomunati in un unico destino deve renderci più determinati, forti e coesi nell’affrontare questa congiuntura che sta mettendo a dura prova tutta la compagine sociale, produttiva e professionale della nostra Nazione.

Spetta ad ognuno di noi mantenere una ferma disciplina e rimanere determinati nell’affrontare questo drammatico momento; non rinunciando, quindi, allo studio, all’attività professionale, per quel che può essere effettuato nel rispetto delle norme vigenti, ed alla quotidianità che, più che in passato, deve essere fatta di impegno e solidarietà.

Sappiamo che da sempre l’avvocatura ha potuto contare unicamente su se stessa nei maggiori momenti di difficoltà economica e professionale.
Oggi ci ritroviamo, insieme a molti altri professionisti, ancora una volta ad essere esposti alle conseguenze pregiudizievoli del dilagare del virus.

Parimenti deve crescere, in questo grave momento di incertezza, la consapevolezza che non siamo soli e siamo certi che i tutti nostri Organi di categoria si stanno adoperando e continueranno ad adoperarsi per non lasciare indietro nessuno.

La compagine costituita dall’avvocatura, sappiamo essere tra tra le più variegate, complesse e trasversali tra le professioni del nostro Paese.

È di tutta evidenza che i primi provvedimenti presi, dovuti e necessari, non sono sufficienti a tutelare significativamente noi tutti Colleghi in questo e nei successivi momenti di crisi e, pertanto, siamo certi, non saranno i soli che verranno inevitabilmente adottati.

Ci riferiamo alla sospensione degli obblighi contribuitivi adottata (immaginiamo provvisoriamente) sino alla scadenza del 30 settembre, attualmente insufficiente a garantire un minimo di sicurezza degli iscritti.

Il cuore del problema, in questo preciso momento, non risiede nel richiedere misure a sostegno del reddito, che potranno e dovranno essere valutate nel permanere della crisi.
Certamente non potrà essere accettato di essere ulteriormente pregiudicati, oltre che dalla congiuntura sociale, sanitaria ed economica, anche internamente dalle disposizioni di categoria, le quali dovranno muoversi concretamente a tutela dell’Avvocatura tutta.

Confidiamo, ed anzi siamo certi, che i provvedimenti provvisori adottati, non mancheranno di essere implementati in forza dell’evidente evolversi della situazione.

Tutta l’Avvocatura, ivi compresa l’Unione Nazionale delle Camere Civili, sta collaborando nello studio dei concreti metodi da adottare per assicurare il necessario funzionamento della Giustizia e, quindi, non solo con riferimento allo svolgimento delle udienze all’esito del periodo più intenso della crisi, ma anche in relazione a tutte le attività che compongo l’attività forense, professionale, ivi inclusi i sistemi alternativi alle risoluzioni delle controversie.

Il virus può portare alla luce il meglio o il peggio di noi.
Per tale ragione dobbiamo credere ed impegnarci affinché tale passaggio della nostra esistenza non sia costituito solo dal lutto, dalla paura e dallo sconforto, ma possa costituire il doloroso presupposto per una Giustizia nuova, più efficiente, scevra da procedure obsolete, realmente più vicina ai cittadini ed a tutti gli operatori di Giustizia.

Credere ed impegnarci in questi obiettivi ci permetterà di non affondare ed essere sconfitti come singoli, ma costituisce l’imperativo categorico per risorgere, tutti insieme, come società e categoria.

Speriamo, di vero cuore, che questo messaggio vi trovi bene, forti nel corpo e saldi nello spirito.

Avv. Antonello Micalizzi       Avv. Gerlando Gibilaro       Avv. Michele Tolve

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Evento: La Responsabilità Sanitaria tra passato e futuro: le dieci sentenze di S. Martino

Preg.mi Colleghi, Stimati Dottori,

Preso atto dell’evolversi della situazione epidemiologica da COVID-19 e delle prudenziali indicazioni adottate dalla Presidenza della Corte di Appello di Palermo, si è ritenuto opportuno, a fini precauzionali, rinviare l’evento in programma per il prossimo 06 marzo dal titolo “La Responsabilità Sanitaria tra passato e futuro: le dieci sentenze di S. Martino”.
Atteso il grandissimo interesse manifestato per l’argomento, si ritiene, in via indicativa, che l’evento potrà essere riprogrammato, con i medesimi relatori, per il giugno del corrente anno.
La Camera Civile provvederà alla comunicazione, attraverso il sito istituzionale, della nuova data destinata allo svolgimento dei lavori afferenti al predetto evento con l’auspicio che, l’attuale situazione di emergenza, possa presto rientrare.


Il giorno 06 marzo 2020, alle ore 15,00 si terrà presso l’Aula Magna della Corte di Appello l’evento dal titolo ” La Responsabilità Sanitaria tra passato e futuro: le dieci sentenze di S. Martino“.
L’incontro è organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura in collaborazione con la Camera Civile di Palermo e sarà riconosciuto dal COA di Palermo ai fini della formazione obbligatoria degli avvocati con tre crediti formativi nella materia “Diritto Civile”.
Interverranno, quali relatori il Dott. Giacomo Travaglino, Consigliere della Corte Suprema di Cassazione ed il Prof. Claudio Scognamiglio, Ordinario di diritto Privato presso l’Università di Roma Tor Vergata.
L’evento di cui in parola costituisce un autorevole e significativo momento di riflessione e di studio, prendendo le mosse proprio dalle recenti decisioni del Supremo Collegio e che in futuro potrebbe portare ad altri ripensamenti nel campo della responsabilità sanitaria e del danno alla persona in generale.
Di seguito il programma dei lavori ed in calce il modulo per l’iscrizione.

 

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